Reso popolare dalla produzione industriale della Celestron e poi della Meade, questo tipo di strumento è costituito da un sistema cassegrain con specchi primario e secondario sferici e da una lastra schmidt come correttore. I vantaggi di questa soluzione sono molti: semplicità di realizzazione degli specchi, che significa un basso costo per la produzione industriale, lunghezza contenuta del tubo, scarsa influenza della posizione del fuoco cassegrain sulla correzione dell’aberrazione sferica. Gli aspetti negativi sono però altrettanto importanti: forte residuo di coma, astigmatismo e curvatura di campo che significa un campo corretto molto limitato per l’uso fotografico coi moderni sensori sempre più grandi, la presenza della lastra correttrice poi inevitabilmente riduce il contrasto nelle immagini planetarie perché la luce che ritorna verso l’interno del tubo dopo una riflessione sulla superficie esterna della lastra si concentra come un alone intorno all’immagine principale. Questo fenomeno caratteristico di tutti gli strumenti con lastra Schmidt si può ridurre di molto con i moderni trattamenti antiriflesso, ma mai annullare completamente. |